Elezioni 2013 – Consigli per gli acquisti
Non ci sono ricette vincenti e neppure ingredienti strabilianti nel menu elettorale che viene sottoposto agli italiani in queste ore. Perdonate il paragone tra la politica e la cucina e mi perdoni, soprattutto, il mondo della cucina, molto più professionale e serio di quello della politica.
Esistono comunque persone di valore che hanno scelto di mettersi in gioco e di affrontare la sfida. Che non è una sfida alla pari perché ci si scontra con professionisti del malaffare, gente che vince mediante distruzione dell’avversario e non con la bontà dei programmi, gente che si afferma perché le spara grosse, superabile forse solo da chi le spara ancora più grosse.
Ma l’aspetto più triste, a nostro avviso, è il gioco continuo e diffuso alla sfiducia, a volere fare credere che tutti sono uguali, che nulla cambia e che, perciò, tanto vale affidarsi alle solite facce note, come se incontrando uno sul tram, tutte le mattine, tu dovessi per forza chiamarlo “amico”.
In realtà le facce nuove ci sono e la risposta del Paese alle ingiurie della politica dei furbi, agli inciuci compiacenti, alla mercificazione di ogni ruolo, alla svendita di ogni valore, morale o carnale, c’è eccome, ma – per un peccato di individualismo, che è il nostro maggior male nazionale – si esprime anche in questa tornata elettorale in una miriade di simboli e liste, che sottintendono sottili distinguo e lasciano presagire difficili e complesse alleanze.
Il solo consiglio possibile, da un quotidiano come questo che mette i diritti civili al primo posto, è <b>non sprecare il voto</b>, ovvero non cadere nella trappola di un individualismo che, per distinguersi dagli altri, preferisce viaggiare in beata solitudine verso il nulla anziché camminare in gran numero, con qualche ovvia scomodità di convivenza, verso un futuro migliore e più onesto.
Il Direttore
Alex Guzzi
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